Ieri stavo leggendo la rivista dell’associazione dei consumatori Altroconsumo alla quale sono abbonato quando mi sono soffermato su un articolo.
Uno studio legale con sede a Bolzano, la Mahlknecht & Rottensteiner, ha inviato a circa 3600 utenti del mondo di internet, una raccomandata in cui si accusa loro di aver scaricato e condiviso alcuni file coperti da diritto d'autore della casa discografica tedesca Peppermint Jam Records.
I legali proponeva agli interessati di versare 330 euro in modo tale da chiudere bonariamente la pratica e i discografici alla ricezione di questa somma non sarebbero andati oltre.
L’associazione Altroconsumo, in seguito a varie segnalazioni, ha invitato i suoi soci a non saldare assolutamente nulla in quanto ci sarebbe molto da obiettare circa la legalità di tutto ciò.
Prima di tutto la privacy. Infatti gli indirizzi IP degli utenti sono stati acquisiti grazie ad una società svizzera, la Logistep.
Fatto questo preambolo questi sono i punti poco chiari sempre secondo Altroconsumo (copia –incolla):
- Il coinvolgimento delle persone e l'ammontare del danno va provato caso per caso e Peppermint non può agire, allo stesso tempo, da parte lesa e da giudice, stabilire colpe e quantificare danni; come ha affermato lo stesso Fiorello Cortiana (membro del Comitato consultivo sulla Governance di Internet del Ministero dell'Innovazione) l'azione legale della Peppermint è basata su "un danno presunto e non documentato da prove";
- Se anche la questione si dovesse chiudere "bonariamente" i consumatori di fatto non evitano il coinvolgimento penale; trovare un accordo con la parte lesa non elimina la perseguibilità in ambito penale del consumatore: il reato infatti è perseguibile d'ufficio e, tra l'altro, il consumatore, accettando la transazione, ammette implicitamente la colpa;
- I risultati della Logistep non sono affatto "una prova"; la prova va valutata in contraddittorio e davanti al giudice. Inoltre, proprio perché l'IP identifica un Pc (e in molti casi neanche quello, pensiamo alle reti Wifi) non chi lo usa, la responsabilità non può essere addossata automaticamente al proprietario e neanche è possibile costringere il proprietario (ammesso che sia in grado di dirlo) a rivelare chi usa il suo computer o a dedurre la colpevolezza da un eventuale diniego.
Anche se sono assolutamente contrario al download illegale, è giusto pagare il lavoro che sta dietro ad un disco piuttosto sarebbe giusto abbassare il prezzo del cd con l’abbassamento quindi dell’IVA, sono un altrettanto sostenitore della tutela della privacy.
Pertanto fate valere i vostri diritti!
2 commenti:
Finalmente qualcuno ke la pensa come me...
Complimenti x il blogg..ke anke se nn lo commento leggo..:)
Grazie del complimento (che non sono mai troppi)!!!
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